Pescabivona, si dice in giro che è la più buona!

C’è chi la conosce come la Montagnola. Per altri è la pesca bianca. Ma per la Commissione Europea che ne ha sancito l’iscrizione nel registro delle denominazioni di origine protetta e delle indicazioni geografiche protette (marchio IGP) è la pescabivona.

Dalla caratteristica polpa bianca e soda, è solcata da venature rosee tendenti al rosso, con un sapore dolce e aromatico e un profumo inconfondibile, la pescabivona è un prodotto che gode di vari punti di forza, in quanto, consente di soddisfare meglio i requisiti di originalità e varietà chiesti dal mondo del consumo, disponendo di aspetti di unicità e di differenziazione intrinseca di gran lunga più rilevanti di quelli di privi di un marchio di tutela.

Si tratta infatti di un prodotto che permette ai consumatori di uscire dai modelli di consumo omologanti della società contemporanea, dando loro l’opportunità di affermarsi, di distinguersi e, in certo modo, di emanciparsi da comportamenti massificati e anonimi. D’altra parte, tutte le produzioni tipiche sono di norma percepite dai consumatori come più naturali e rispettose dell’ecosistema in quanto associate ad attività maggiormente artigianali e a minore impatto ambientale di quelle “tradizionali”.

Ma lo sapevi che…?

🍑 Ha un profumo tutto suo: dolce e aromatica al gusto, si caratterizza per un profumo unico, ben distinto da quello della maggior parte delle pesche prodotte nel resto della Sicilia, ma anche in tutta Italia.

🍑 Ne esistono di 4 tipi: Il periodo di maturazione va dalla fine di giugno alla terza decade di settembre. A seconda del periodo, si possono distinguere quattro ecotipi: la Primizia o Murtiddara, la Bianca, l’Agostina e la Settembrina. La murtiddara (matura verso ultimi giorni di giugno), la bianca di Bivona (prima metà di luglio), l’Agostina (ultimi giorni di agosto-primi di settembre) e la Settembrina (a settembre, ha una sutura molto evidente nella parte centrale).

🍑 È un prodotto IGP dal 2014: è una specie che si fregia dell’Indicazione geografica protetta (Igp), dopo essere entrata ufficialmente nella lista degli oltre 1200 prodotti protetti dall’Unione Europea contro imitazioni o falsi.

🍑 È detta anche Montagnola: deve questo particolare appellativo al fatto di essere prodotta in un’area collinare e montana. La zona di produzione ricade all’interno del bacino idrografico del fiume Magazzolo a sud-ovest dei Monti Sicani e comprende porzioni del comune di Bivona (AG) e di altri limitrofi quali Alessandria della Rocca (AG), S. Stefano Quisquina (AG), S. Biagio Platani (AG) e Palazzo Adriano (PA).
Il clima mite di queste zone ha consentito e favorito l’ottenimento di produzioni con particolari caratteristiche organolettiche e merceologiche.

🍑 Ha fatto di Bivona la “città delle pesche”: la storia, la tradizione e l’economia, dell’area geografica d’interesse, risentono della reputazione della “Pescabivona”. Ne sono prova il riscontro positivo dei consumatori in occasione della Sagra, i riconoscimenti presenti nella letteratura scientifica e nell’editoria divulgativa, la pubblicizzazione del prodotto anche attraverso il noto slogan “Pescabivona, si dice in giro che è la più buona”, la realizzazione di strutture per la gestione delle fasi post-raccolta, l’impegno economico pubblico per la valorizzazione del prodotto, i tentativi di distribuzione attraverso i sistemi della grande distribuzione. È importante, inoltre, ricordare che il panorama peschicolo siciliano comprende numerose varietà autoctone che, a differenza della “Pescabivona”, sono state abbandonate e progressivamente sostituite dalle moderne cultivar di origine alloctona. D’altronde, i consumatori riconoscono ed apprezzano la “Pescabivona”, sicuri di gustare un prodotto autentico e con una reputazione che il nome stesso evoca.