Quanto è fico…lo scuzzolatu!

Quando si dice fichi d’india si dice Sicilia: non solo come componente vegetale spontanea onnipresente in tutti i paesaggi di campagna o di mare dell’isola, ma anche come frutta da tavola che in estate e in autunno rappresenta il gustoso completamento del pasto di una tipica famiglia sicula.

Oltre a realizzare una produzione estiva di frutti dolci e carnosi, se forzata, produce in autunno frutti chiamati commercialmente “bastardoni” o “scuzzulati”.

Si tratta di frutti più grossi del normale ottenuti attraverso una tecnica colturale chiamata “scozzolatura“. All’inizio dell’estate, subito dopo la fioritura si procede alla eliminazione di tutti i fiori e delle pale più giovani; l’opunzia, stressata, provvederà ad effettuare una seconda fioritura con un minor numero di fiori dai quali matureranno frutti tardivi, dalle pregiate caratteristiche organolettiche.

Infatti, mentre i frutti che derivano dalla fioritura ordinaria maturano ad agosto e, avendo compiuto il ciclo produttivo nel periodo di maggiore siccità sono generalmente piccoli, a polpa scarsa e piena di semi, i frutti scozzolati maturano normalmente nel periodo delle piogge e sono caratterizzati da una polpa ricchissima e succosa.

Lo scuzzulatu fa bene perché:

  • è ottimo alleato naturale contro fatica e stress
  • aiuta a rigenerare le cellule
  • è efficace per i problemi legati all’attenzione e alla mancanza di concentrazione, nei casi di iper-eccitabilità nervosa, di insonnia e di depressione
  • previene il rilassamento muscolare nelle persone anziane o deboli
  • aumenta le difese dell’organismo
  • agisce sulla pelle, facilitando la scomparsa di eruzioni cutanee e verruche
  • facilita la ricrescita dei capelli e delle unghie
  • agisce favorevolmente sulla digestione
  • è un equilibratore psichico che agisce in modo benefico sull’umore
  • aiuta ad affrontare i cambi di stagione grazie al calcio, al ferro e ad altre vitamine antiossidanti come la vitamina A (sotto forma di beta-carotene) e la vitamina C.

UN PO’ DI STORIA…

Scoperto da Hernando Cortes nel 1519 in Messico giunse in Sicilia come fenomeno botanico, una esotica nota verde per le ville barocche, usati soprattutto come deterrente per eventuali malintenzionati che, prima dell’avvento delle recinzioni moderne, avrebbero desiderato introdursi nelle proprietà altrui.